BOTTEGA VENETA: NUOVE TRAME, NUOVA VOCE
Team ISSUE - Ottobre 1st, 2025
L’arrivo di Louise Trotter in Bottega Veneta è stato un vero colpo di genio. La sua estetica raffinata e l’artigianalità sublime si sposano alla perfezione con lo spirito della maison, e sebbene l’era di Matthieu non sia stata priva di meriti, il debutto della designer ha superato ogni aspettativa, regalando un guardaroba di imprescindibili. In passerella ha mostrato una padronanza assoluta dei codici tradizionali, unita al coraggio di trasformarli in silhouette più flessibili e contemporanee.
Fin dalla prima uscita si percepiva un filo conduttore solido: capi che non si dissolvono nell’omaggio, ma avanzano verso un territorio di libertà creativa. Trotter ha scelto di raccontare attraverso le texture, espandendo il linguaggio della pelle e lavorando i materiali con precisione, pur lasciando che le forme respirassero con naturalezza. La collezione si reggeva sulla tensione tra classico e inatteso. L’intreccio storico si è fatto architettura, accompagnando proporzioni che hanno sfidato la rigidità abituale della casa. Questa convivenza tra eredità e audacia ha rivelato lo sguardo di una designer che conosce il peso dell’archivio, ma non si lascia paralizzare da esso. Ogni look ha dimostrato che lo spirito di Bottega Veneta non si definisce nell’ostentazione, ma nell’intelligenza con cui si manipolano i materiali e si costruisce la silhouette.
Cortesia Bottega Veneta
Trotter non si è limitata a tributare il passato: lo ha proiettato altrove, consolidando Bottega Veneta come uno spazio in cui la moda nasce dalle fondamenta più umane. Il suo debutto ha chiarito che il futuro della maison sarà scritto con la sua voce: autentica, personale e capace di dialogare con la tradizione. In quell’equilibrio risiede la forza di questa nuova fase, dove l’alta gamma artigianale si trasforma in un linguaggio aperto, pronto a evolvere senza mai rinunciare alla propria essenza.
Cortesia Bottega Veneta